Da più di 40 anni la produzione di foie gras è vietata in Svizzera perché l’ingrasso di anatre e oche è causa di grandi sofferenze per gli animali.
Il metodo utilizzato per l’ingozzamento, ossia quando un tubo metallico è inserito nell’esofago più volte al giorno, comporta ferite dolorose. Può inoltre verificarsi la perforazione del collo e la rottura delle ali. L’aumento anomalo e rapido della misura del fegato comprime i polmoni, causando problemi respiratori, renali e circolatori. In Svizzera l’ingozzamento rientra fra le pratiche crudeli inflitte agli animali.
Purtroppo la Svizzera, con 200’000 kg di foie gras importati annualmente, è uno dei principali importatori di tale prodotto. Ogni anno, 400’000 anatre e 12’000 oche vengono uccise per rispondere soltanto alla domanda del nostro Paese.
Per tali motivi non è coerente vietare agli allevatori svizzeri, pena sanzioni, la produzione di foie gras ma nel contempo autorizzarne l’importazione quando questo viene prodotto all’estero.
Un eventuale divieto di importazione del foie gras e dei prodotti a base di foie gras è compatibile con gli obblighi commerciali internazionali della Svizzera: tutti gli accordi prevedono delle eccezioni per le misure volte a proteggere la morale pubblica e la vita o la salute degli animali.
Per esempio, la nostra legge prevede già il divieto di importare pelliccia di foca, di cane o di gatto.
La Corte suprema dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha espressamente riconosciuto che la tutela degli animali fa parte della morale pubblica.
La Costituzione federale1 è modificata come segue:
Art. 80 cpv. 2ter 2 Art. 197 n. 153 1 RS 101 |
Katharina Büttiker
Luc Fournier
Marion Theus
Erich Gysling
Thomas Meyer
Barbara Keller-Inhelder
Renato Pichler
Martina Munz
Maya Conoci
Thomas Minder
Aaricia Mérat
Elena Grisafi Favre
Ursus Piubellini